
Quali sono le conseguenze della mancata presentazione della dichiarazione dei redditi
Termini da rispettare, sanzioni e obbligo di controllo: la responsabilità non è tutta nelle mani del commercialista.
Le dichiarazioni dei redditi hanno scadenze specifiche, se non vengono rispettate si può incorrere in sanzioni amministrative e talvolta anche penali. Parliamo di dichiarazione dei redditi omessa quando questa viene presentata con un ritardo superiore a 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione.
Il termine di presentazione telematica delle dichiarazioni annuali dei redditi è fissato al 30 novembre dell’anno successivo alla scadenza del periodo d’imposta, mentre il pagamento delle tasse inizia generalmente a giugno.
E passato il termine? Hai ancora 90 giorni per presentare una dichiarazione tardiva che ti costa solo una piccola sanzione, senza incappare in altre conseguenze.
Quali sono i motivi per cui non dovresti riuscire a presentare la dichiarazione dei redditi? Sono diversi, alcuni in buona fede, altri in cattiva fede, anche se non è detto che chi non presenta una dichiarazione dei redditi lo fa per non pagare le tasse. Chi vuole evadere generalmente trova strumenti più sofisticati e la dichiarazioni cerca di presentarla comunque sempre.
Anche se sembra strano, capita spesso che una persona non presenti la dichiarazione perché non sa di doverlo fare.
Non tutti devono fare la dichiarazione dei redditi
Nel caso di persone fisiche, non tutti hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.
Le persone fisiche che devono sempre presentare la dichiarazione dei redditi sono quelle che:
- Hanno l’obbligo di tenere delle scritture contabili
- Percepiscono esclusivamente redditi dalla locazione di fabbricati per i quali si è scelta nel contratto la cedolare secca
- Devono versare addizionali all’IRPEF, alla Regione o ai Comuni, perché trattenute in misura inferiore a quella dovuta
Anche se esonerati, è sempre possibile presentare la dichiarazione dei redditi se hai interesse a recuperare le detrazioni che ti spettano per oneri sostenuti o chiedere rimborsi relativi a crediti o eccedenze di versamenti che derivano dalle dichiarazioni degli anni precedenti o da acconti versati.
Invece, sei esonerato dalla presentazione della dichiarazione se:
- Possiede solo l’abitazione principale, relative pertinenze e altri fabbricati non locati. L’esonero non si applica se il fabbricato non locato è situato nello stesso comune dell’abitazione principale.
- Possiedono redditi da Lavoro dipendente o pensione certificati dal sostituto di imposta obbligato a trattenere le imposte, e nel caso di più sostituti, a condizione che l’ultimo sostituto abbia effettuato il conguaglio su tutti i redditi.
- Hai Redditi di Lavoro dipendente o pensione + Abitazione principale e , relative pertinenze e altri fabbricati non locati, (purché il fabbricato non locato sia in un comune diverso da dove si abita, certificazione dei redditi da parte dell’ultimo sostituto di imposta con conguaglio).
- Possiedi redditi derivanti da Rapporti di collaborazione coordinata e continuativa compresi i lavori a progetto.
- Possiedi Redditi esenti quali ad esempio: rendite erogate dall’INAIL esclusivamente per invalidità permanente o per morte, alcune borse di studio, pensioni di guerra, pensioni privilegiate ordinarie corrisposte ai militari di leva, pensioni, indennità, comprese le indennità di accompagnamento e assegni erogati dal Ministero dell’Interno ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili, compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche per un importo complessivamente non superiore a euro 7.500,00.
- Hai Redditi soggetti ad imposta sostitutiva (diversi da quelli soggetti a cedolare secca), quali ad esempio interessi sui BOT o sugli altri titoli del debito pubblico.
- Possiedi Redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta quali ad esempio gli interessi sui conti correnti bancari o postali;
Si possiedono redditi per i quali è dovuta un’imposta non superiore ad euro 10,33. L’imposta si calcola sul reddito complessivo al netto della deduzione per l’abitazione principale e relative pertinenze al netto delle detrazioni per carichi di famiglia, detrazioni per redditi di lavoro dipendente, pensione e/o altri redditi, ritenute.
Le sanzioni penali per omessa dichiarazione dei redditi
Passati 90 giorni dal termine previsto per l’invio telematico, ti trovi nel caso di omessa dichiarazione. In questo caso le conseguenze, oltre che amministrative (sanzioni) possono essere anche penali.
L’omessa dichiarazione dei redditi diventa reato, generalmente, quando l’imposta dovuta supera i 50 mila euro per ogni tipo d’imposta (ma esistono una serie di casi specifici). La pena prevista è la reclusione da 1 a 6 anni.
Hai presentato la dichiarazione dei redditi ma non hai versato le imposte
Se sei un lavoratore autonomo con Partita IVA, o un normale contribuente, e non hai versato le imposte dovute, riceverai dei solleciti di pagamento come primi atti formali da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Dopo circa un anno, ti arriverà una comunicazione con l’importo che dovevi pagare maggiorato di una sanzione del 10% e una percentuale d’interessi che va dal 1,25% all’1,5%.
Sei tenuto a pagare quanto dovuto, comprese le sanzioni, in un’unica soluzione, entro 30 giorni oppure puoi anche chiedere di frazionare il pagamento fino ad un massimo di 20 rate trimestrali (a seconda degli importi da pagare).
Se, per varie ragioni, ignorerai questo avviso e non saldi il tuo debito col fisco, scatteranno le tanto temute cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate. Oltre a quanto dovuto all’origine, la sanzione sale al 30% sommata agli interessi e gli oneri di riscossione. Anche in questa fase, potrai decidere di rateizzare il pagamento dovuto fino ad un massimo di 120 rate mensili (a determinate condizioni).
Cosa fare prima degli avvisi: il ravvedimento
Hai a disposizione, però, un modo per rimediare a una situazione di omesso pagamento delle imposte, il ravvedimento operoso. Puoi metterlo in pratica prima di ricevere il primo avviso, quello bonario da parte dell’Agenzia delle Entrate.
I tipi di ravvedimento operoso sono:
- Ravvedimento Sprint: ritardo da 1 a 14 giorni, sanzioni allo 0,1% giornaliero oltre interessi
- Ravvedimento Breve: ritardo da 15 a 30 giorni, sanzioni all’1,5% oltre interessi
- Ravvedimento Intermedio: ritardo da 30 a 90 giorni con sanzioni all’1,67% oltre interessi
- Ravvedimento Lungo: ritardo da 90 giorni ad un anno, con sanzioni al 3,75% oltre interessi
- Ravvedimento Biennale: ritardo da un anno a due, con sanzioni al 4,29% oltre interessi
- Ravvedimento Lunghissimo, ritardo da due anni e fino ai termini per l’accertamento, con sanzioni al 5% oltre interessi Gli interessi per tutti i casi di ravvedimento sono calcolati in base al tasso legale del momento.
Il commercialista e le tue responsabilità
Per evitare d’incorrere in sanzioni amministrative anche molto salate, o conseguenze anche peggiori, è bene rispettare le scadenze di pagamento delle tasse. In questo il tuo commercialista è sempre un valido aiuto sia per la raccolta dei documenti necessari sia per ricordarti le scadenze e gli adempimenti necessari e, nel caso di delega, anche di rispettarli per tuo conto.
Ricorda inoltre che ‘delegare’ non significa che puoi disinteressarti della gestione della burocrazia legata ai tuoi affari. Hai comunque un obbligo di controllo di ciò che fa il professionista che ti segue, oltre a dover fornire per tempo tutta la documentazione necessaria.
Stai cercando un consulente per la tua dichiarazione dei redditi? Contattami.

Dottore Commercialista