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Crypto attività ! Studio Puricelli Caruggi

La disciplina fiscale delle cripto-attività: le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023

Come funziona la tassazione sulle operazioni in bitcoin e crypto-asset. Quanto paghi in termini di imposte e come ottimizzare il carico fiscale.

Le cripto-attività sono un tipo di asset digitale che utilizza la tecnologia blockchain per registrare le transazioni. Sono state sviluppate per la prima volta nel 2009 con la creazione del Bitcoin, e da allora sono cresciute in popolarità.

In Italia, le cripto-attività sono soggette a tassazione. La disciplina fiscale è stata modificata dalla Legge di Bilancio 2023, che ha introdotto una nuova categoria di redditi diversi, costituita dalle plusvalenze e dagli altri proventi realizzati mediante rimborso, cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di cripto-attività.

Con la Legge di Bilancio 2023, è stata formalizzata per la prima volta la normativa fiscale per le cripto-attività, intervenendo sull’art. 67 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Qual è l’ambito Imponibile

Sono soggette a tassazione le plusvalenze e proventi derivanti dalla cessione, rimborso, permuta o semplice detenzione di cripto-attività, purché il totale sia uguale o superiore a 2.000 euro all’anno. 

Tuttavia, le permuta tra cripto-attività di analoghe caratteristiche e funzioni non sono fiscalmente rilevanti.

Come si calcola la plusvalenza

L’art. 68 del TUIR è stato arricchito dal comma 9-bis, il quale definisce la plusvalenza come la differenza tra il corrispettivo ricevuto (o il valore usuale della cripto-attività ottenuta tramite permuta) e il prezzo o valore di acquisto. 

La plusvalenza può essere compensata con eventuali minusvalenze dello stesso periodo fiscale. Minusvalenze residue oltre 2.000 euro possono essere trasferite ai prossimi 4 anni fiscali.

A quanto ammonta l’imposta sostitutiva

L’Italia, come molte altre nazioni, ha intrapreso passi decisivi per garantire la regolamentazione e la tassazione delle cripto-attività. La scelta di applicare un’imposta sostitutiva è strategica, poiché mira a semplificare la complessità associata alla tassazione di queste nuove forme di asset.

I redditi derivanti dalle cripto-attività sono tassati attraverso un’imposta sostitutiva al tasso del 26%. Questo significa che, indipendentemente dal tuo scaglione di reddito o da altre entrate, le plusvalenze e i proventi derivanti da cripto-attività saranno tassati a questo tasso fisso. Tale impostazione si allinea con le direttive per il risparmio amministrato o gestito, offrendo al contribuente una chiara comprensione della sua esposizione fiscale.

Un ulteriore aspetto degno di nota è la flessibilità offerta dal regime fiscale. Non solo le entità finanziarie, ma anche gli operatori non finanziari che offrono servizi inerenti alle criptovalute possono beneficiare del regime del risparmio amministrato. 

Questa inclusività garantisce che un’ampia gamma di attività legate alle criptovalute venga trattata in modo equo e omogeneo, assicurando al contempo che i contribuenti abbiano opzioni flessibili in termini di gestione fiscale.

Pro e contro delle Cripto-attività

Il pagamento delle tasse sulle Cripto-attività avviene solo al momento della vendita, quindi finché detengo i bitcoin non devo pagare nulla. L’aliquota per le plusvalenze su criptovalute è del 26%.

È importante tenere traccia di tutte le operazioni di acquisto e vendita per poter calcolare correttamente le plusvalenze o minusvalenze. Consiglio di usare un portafoglio digitale che generi report dettagliati delle transazioni.

Fai attenzione: lo scambio tra criptovalute (es. da Bitcoin a Ethereum) è considerato una vendita soggetta a tassazione. Quindi anche in quel caso si potrebbero generare plusvalenze imponibili.

Vantaggi fiscali:

  • Nessuna tassa sui guadagni finché non si vendono le criptovalute
  • Aliquota agevolata al 26% sulle plusvalenze

Svantaggi e rischi fiscali:

  • Obbligo di monitoraggio e dichiarazione di tutte le operazioni
  • Rischio di sanzioni se non si dichiarano correttamente le plusvalenze
  • Quadro normativo in evoluzione, possibili cambiamenti futuri

Dichiarazione e Sanatoria per il passato

È stato chiarito l’obbligo di includere nella dichiarazione dei redditi le cripto-attività detenute, anche se non hanno generato plusvalenze. 

La mancata dichiarazione può portare a sanzioni tra il 3% e il 15% del valore non dichiarato. 

Tale obbligo dichiarativo risulta confermato anche per il passato.

Per chi non ha adempiuto, è prevista una sanatoria, da regolarizzare entro il 30 novembre 2023, per chi regolarizza cripto-attività possedute al 31/12/2021 non precedentemente dichiarate, con una sanzione dello 0,5% annuo sul loro valore, in caso di detenzione senza realizzo di redditi, o un’imposta sostitutiva del 3,5% se sono state generate plusvalenze.

Entrata in Vigore e Normative Correlate

La nuova normativa è valida per le operazioni dal 1° gennaio 2023. Le plusvalenze anteriori seguono il regime fiscale precedente. 

Una direttiva dell’Unione Europea intensificherà la condivisione di informazioni sulle criptovalute tra Stati membri, mirando a contrastare l’evasione fiscale.

Alcuni consigli utili se investi in Cripto-attività

Ecco alcuni utili consigli da un punto di vista fiscale se decidi di investire in cripto-attività:

  • Utilizza portafogli digitali che generano report dettagliati.
  • Non tenere le criptovalute su exchange esteri, meglio trasferirle in wallet personali per esercitare il pieno controllo e dimostrare la titolarità.
  • Valuta il regime amministrato se fai molte operazioni.
  • Conserva tutta la documentazione per almeno 5 anni: il Fisco può fare accertamenti.
  • Richiedi parere preventivo all’Agenzia delle Entrate in caso di operazioni complesse o interpretazioni ambigue.
  • Tieniti aggiornato sul quadro normativo in evoluzione, magari con l’aiuto di un commercialista.

Conclusione

In sintesi, il trattamento fiscale delle cripto-attività in Italia è il seguente:

  • Le plusvalenze derivanti dalla cessione di cripto-attività sono tassate con l’imposta sostitutiva del 26%.
  • Le minusvalenze derivanti dalla cessione di cripto-attività possono essere compensate con le plusvalenze realizzate nello stesso periodo d’imposta o nei quattro periodi d’imposta successivi.
  • I soggetti residenti in Italia che detengono cripto-attività devono dichiararle nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RW.

Ricorda che le norme fiscali in materia di cripto-attività sono in continua evoluzione. È quindi consigliabile consultare un professionista per avere informazioni aggiornate in merito. La consulenza di un commercialista può esserti utile per gestire al meglio gli aspetti dichiarativi.

Se hai bisogno di una consulenza professionale, contatta il nostro studio.