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Affitti brevi | Studio Puricelli Caruggi

Locazioni Brevi e Airbnb in Italia: opportunità, adempimenti fiscali e sfide

Un’analisi approfondita su come un proprietario immobiliare si dovrebbe muovere nel crescente mercato delle locazioni turistiche e rimanere conforme alla normativa.

Negli ultimi anni, il mercato delle locazioni brevi, amplificato dalla presenza di piattaforme digitali come Airbnb, ha profondamente influenzato il panorama turistico e immobiliare in Italia. Questo modello innovativo ha fornito ai proprietari di immobili nuove opportunità di monetizzazione, arricchendo parallelamente l’esperienza dei turisti con opzioni di alloggio che riflettono l’autenticità culturale del paese. 

L’evoluzione rapida di questo settore, però, ha anche portato a complesse sfide e responsabilità, sia per gli attori coinvolti che per le autorità competenti. 

La gestione efficace delle implicazioni fiscali, la sostenibilità del modello per le comunità locali e la salvaguardia del patrimonio culturale sono tematiche centrali. 

Cerchiamo di analizzare in dettaglio il fenomeno delle locazioni brevi in Italia, delineando opportunità, responsabilità e le migliori prassi per un approccio equilibrato e sostenibile.

Dall’affittacamere a Airbnb: la rivoluzione delle locazioni

La storia delle locazioni brevi in Italia comincia in un’epoca ben precedente all’avvento delle piattaforme digitali. Da sempre, l’Italia, con la sua ricchezza culturale, storica e paesaggistica, ha rappresentato una meta ambita per i viaggiatori di tutto il mondo. 

Prima dell’avvento di Airbnb e altri siti web simili, erano comuni gli “affittacamere” e le piccole strutture familiari che offrivano alloggi temporanei a turisti e viaggiatori di passaggio. 

Con l’esplosione delle piattaforme, il concetto di locazione breve ha subito una profonda trasformazione. Airbnb, in particolare, ha democratizzato l’ospitalità, permettendo a chiunque avesse uno spazio disponibile di trasformarlo in una potenziale fonte di reddito. 

Questo cambiamento ha non solo ampliato l’offerta per i turisti, ma ha anche portato a una rivoluzione culturale ed economica nel modo in cui gli italiani vedono e sfruttano le loro proprietà immobiliari. 

Con questa nuova ondata di interesse e opportunità, tuttavia, sono anche emerse nuove sfide regolatorie e fiscali che gli host, cioè i proprietari immobiliari dei moderni “affittacamere”,  devono affrontare.

Opportunità offerte dalle locazioni brevi

Le locazioni brevi, amplificate da piattaforme come Airbnb, hanno aperto le porte a un’esperienza di viaggio molto più immersiva. Il turista può entrare, letteralmente, nella casa di un abitante del posto e respirare un’atmosfera autentica.

Per i proprietari di immobili, questo ha rappresentato un’opportunità d’oro. Innanzitutto, c’è la prospettiva di guadagni significativi, soprattutto durante l’alta stagione turistica. Inoltre, le proprietà che potrebbero rimanere inutilizzate o sottoutilizzate, come una casa per le vacanze o un appartamento ereditato, possono ora diventare fonti attive di reddito. 

Questa modalità di ospitalità ha anche offerto ai proprietari la possibilità di mettere in mostra la ricchezza culturale italiana, offrendo ai viaggiatori non solo un tetto, ma una vera e propria esperienza. 

Quest’ultimo aspetto ha avuto un impatto notevole sul turismo locale, dando vita a nuove nicchie e attirando un tipo di turista alla ricerca di un’esperienza autentica, lontano dai percorsi tradizionali e dai grandi hotel. 

Se gestito correttamente, questo modello può portare a una fonte di reddito stabilmente diversificata e potenzialmente lucrativa per molti proprietari di immobili italiani.

Adempimenti fiscali per i proprietari

Dal punto di vista fiscale, con l’aumento delle locazioni brevi, le autorità italiane hanno rafforzato la regolamentazione per garantire che tutti paghino la giusta quota di tasse. 

La gestione di un immobile per affitti brevi, tipo Airbnb, è soggetta a una serie di adempimenti fiscali, che possono variare a seconda della tipologia di reddito che si intende generare.

Prima di tutto, i proprietari devono determinare se i loro guadagni rientrano sotto il “reddito fondiario” (regola generale),  o come “reddito diverso” (casi particolari). 

  • Reddito fondiario: si tratta del reddito derivante dalla locazione di un immobile da indicare nel quadro RB della dichiarazione dei redditi. All’interno di tale quadro devono essere indicate tutte le locazioni in essere nel periodo di imposta, al fine di assoggettare i relativi canoni a tassazione Irpef, oppure, in alternativa a cedolare secca.
  • Reddito diverso: il reddito da locazione trova collocazione all’interno del quadro RL (destinato ad accogliere i “redditi diversi”) nei seguenti casi particolari:
  • reddito da locazione derivante da un immobile detenuto all’estero;
  • reddito derivante da sublocazione di un immobile (detenuto in Italia),  

Una recente legge (178/2020) ha introdotto la presunzione di imprenditorialità legata all’esercizio di attività di locazione breve da parte di privati. La disciplina prevede che la gestione di oltre 4 appartamenti per periodo di imposta comporti l’esercizio dell’attività in forma imprenditoriale, ovvero l’apertura di una partita IVA per la gestione di questi affitti.

Poi, vi è l’obbligo di registrazione: ogni nuovo contratto di locazione breve di durata superiore ai 30 giorni deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate, con dettagli specifici sul locatario, sul periodo di locazione e sull’importo dell’affitto. 

Inoltre, in molte città italiane, esiste una tassa di soggiorno che deve essere riscossa dall’ospite e versata al comune. 

Fortunatamente, ci sono anche delle agevolazioni: il regime forfettario per le partite IVA, ad esempio, permette ai piccoli proprietari di pagare un’imposta con un’aliquota ridotta oltre ad altre semplificazioni fiscali. 

Infine, per chi emette fatture o ricevute, è essenziale essere aggiornati sulle procedure e requisiti attuali. 

In sintesi, pur offrendo notevoli opportunità, le locazioni brevi in Italia richiedono una gestione fiscale accurata e informata. L’aiuto di un professionista, come il commercialista, si potrebbe rivelare molto utile. 

Aspetti negativi e sfide delle locazioni brevi   

In Italia, l’esplosione delle piattaforme come Airbnb ha portato a preoccupazioni in diverse aree urbane. Un punto cruciale è l’incremento del costo degli affitti per i residenti a lungo termine. Con proprietari tentati dai guadagni potenzialmente superiori delle locazioni brevi, molte case sono state tolte dal mercato dell’affitto tradizionale, rendendo più difficile trovare alloggi a prezzi accessibili.

C’è poi una questione di conservazione culturale. Alcune città storiche, come per esempio Venezia, anche a causa della diversificata disponibilità di alloggi con la formula degli affitti brevi, hanno visto aumentare l’affluenza di turisti a livelli senza precedenti. Questo ha causato preoccupazioni riguardo all’usura delle infrastrutture e sulla perdita del carattere autentico delle città.

Infine, c’è da considerare il fatto che la concorrenza è aumentata esponenzialmente. Con così tante proprietà ora disponibili su piattaforme come Airbnb, i proprietari devono lavorare più duramente per garantire che la loro offerta si distingua in un mercato sempre più saturo. Questo può includere investimenti in ristrutturazioni, marketing, comunicazione e servizi aggiuntivi per gli ospiti.

Tenuto conto di queste considerazione, è essenziale che i proprietari siano consapevoli delle sfide e siano preparati ad affrontare un mercato in continua evoluzione. 

Il proliferare, a volte incontrollato, degli affitti turistici ha indotto il Ministero del Turismo a  predisporre un disegno di legge di riforma e regolamentazione dell’intero settore. Le norme allo studio sono di diverso tipo, dalla durata minima dei contratti agli obblighi di registrazione e comunicazione agli enti preposti ai controlli. Nei prossimi mesi si conosceranno meglio i dettagli di questa riforma. 

Conclusioni e consigli  

Se da una parte il fenomeno delle locazioni brevi ha offerto ai proprietari nuove modalità di generare reddito e ha arricchito l’esperienza dei viaggiatori, bisogna considerare che ogni medaglia ha il suo rovescio.

È fondamentale che i proprietari siano ben informati e consapevoli sulle sfide, le responsabilità e gli adempimenti fiscali che questa attività comporta. Tra le responsabilità, c’è anche quella di operare in modo sostenibile, equo e rispettoso delle tradizioni e delle realtà locali.

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